“Chi sono i veri amici?” da “Non siamo nati per soffrire” di Raffaele Morelli
Un bell’articolo per riflettere, capire, conoscersi, senza chiamare in causa nessuno (come sempre, d’altra parte) casomai l’ egocentrico estremista di turno si sentisse coinvolto in prima persona.
“Così come nell’amore dovremmo soffermarci sul piacere che proviamo quando ci sentiamo vicini alla persona amata, di fronte all’amico, nuovo o antico, dobbiamo puntare sul benessere che sperimentiamo quando siamo in sua presenza, o quando lo pensiamo, quando lo sentiamo al telefono.
A contatto con lui dobbiamo sentirci a casa, in un porto sicuro. Il nostro cervello ci deve rivelare la sua approvazione con sentimenti di pace, di tranquillità, di serenità.
Non si diventa amici con lo sforzo e la fatica di capire l’altro. L’amicizia poi non è nemmeno il luogo dei consigli, dei suggerimenti e neppure della critica. Non siamo lì per ascoltare i lamenti dell’altro o per parlare del più o del meno e buttarci sui luoghi comuni.
L’amico è prima di tutto l’incarnazione di un’energia provvidenziale, di un dio o di una dea che sentiamo silenziosamente al nostro fianco e che ci proteggono. Ad un amico non dobbiamo chiedere favori, non possimao trattarlo come un oggetto e, soprattutto, non dobbiamo giudicarlo. Dobbiamo semplicemente sapere che c’è, che la sua immagine vive al nostro interno, che abita la nostra anima. Se è un amico, ci accetterà così come siamo, e noi faremo lo stesso con lui. Così saremo insieme quando siamo lontani.
Senza che lo sappiamo, si sarà formata un’osmosi che innalzerà le energie dell’uno e dell’altro e le fonderà. Saremo una sola cosa.
Degli altri, di quelli che passano il tempo a criticarci, a dirci di cambiare, di migliorare, che lo facciano in nostra presenza o a nostra insaputa, possiamo farne veramente meno. E allora l’amicizia sarà sempre nuova, fresca, entusiasmante perché staremo mettendo a disposizione l’uno dell’altro non i luoghi comuni o le abitudini, ma lo sforzo della vita che si rinnova costantemente dentro di noi.
Una vera amicizia è sempre nuova, quando è fra due cervelli liberi dai condizionamenti. È così che la consideravano i saggi ed è per questo che è sempre valida l’osservazione che “chi trova un amico trova un tesoro”.
Viceversa bisogna diffidare delle persone a cui non va bene niente, quelle che fanno sempre i distinguo, che ci mettono sempre in discussione. L’amicizia non è il luogo della critica o dell’autocritica. Le persone che giudicano continuamente i nostri comportamenti, che ci correggono, che ci danno consigli, che ci fanno vedere i pericoli delle nuove iniziative che stiamo intraprendendo finiscono per indebolirci, per toglierci entusiasmo, per renderci insicuri.
I veri amici sono al nostro fianco quando è veramente utile, quando ne abbiamo bisogno, senza che dobbiamo dire nulla. Ci sono e basta.
Non hanno rivendicazioni da fare: ci accettano per ciò che siamo.
In loro presenza, ci sentiamo in pace, tranquilli; avviene una trasfusione di energie soccorrevole dall’uno all’altro. Potenziano la chimica cerebrale di entrambi.”
Raffaele Morelli
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Molto, molto bello. Morelli è uno che mi piace 🙂
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Sì, diretto, senza tanti fronzoli o ammiccamenti. Via tutti gli orpelli veri o presunti, le scuse, i però, per arrivare preciso al centro della questione e su quello lavorare e approfondire per risolvere 🙂
Offre sempre un arricchimento 🙂
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Ps: scordati che faccia questa cosa dei capelli, sono ancora qui con le bracci annodate 😉
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Uffa…e io che ci contavo!! 😉
Hahaha….braccine mi piace 😀 poi ti sciolgo, per ora rimani così ancora un po’ 😉
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ehm….”bracci-a” oppure “bracci-ne”, scegli tu :p
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